Il cane sardo descritto da Francesco Cetti

21.10.2013 17:29

Il cane sardo descritto da Francesco Cetti

 

Francesco CETTI nacque in Germania nel 1726, da genitori italiani provenienti da Como. Studiò presso il collegio gesuita di Monza e intorno al 1766 già in possesso di grande esperienza didattica in quanto docente di filosofia e matematica c/o l'Archiginnasio di Brera a Milano giunse in Sardegna ove gli fu assegnata la cattedra di geometria e matematica presso l' Università degli studi di Sassari, ruolo che conservo sino alla sua morte.

Tra il 1774 e il 1778 in luogo di prime  escursioni nella provincia logudorese, avvallate in seguito da autorizzazione del ministro Bogino che gli garantì di superare resistenze delle autorità locali non che il supporto economico con un contributo del real tesoro, raccolse ad ampio raggio osservazioni e studi sulla fauna sarda che riportò nel libro Storia naturale della Sardegna

 

 il testo è fruibile gratuitamente in formato pdf c/o il sottostante link:

 

https://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=746

 

 le pagine 85 e 86 trattano il cane sardo riportando la seguente descrizione:

 

Il cane

Mentre non è praticata la mischianza dell’asino, e del cavallo, un’altra ne praticano nel genere dei cani; per cui si forniscono d’un cane loro proprio, assai comune nel paese, che perciò non senza ragione potrebbe chiamarsi can sardo. Mischiano il veltro, e ’l can grosso. Ne risulta un composto in verità niente bello a vedere, anzi piuttosto offensivo colla vista di agilità, e di robustezza imperfette; è un cane mezzano, ove le dimensioni opposte del veltro, e del mastino si elidono scambievolmente; non vi si vede compiuta né la robusta quadratura dell’uno, né l’agile sottigliezza dell’altro.

Ma senza la soddisfazione dell’apparenza, vi ritrovano riunite in un sol corpo la forza, la velocità, l’odorato, in minor grado è vero ciascuna, che non lo sieno ne’ loro originali, ma tutte in grado bastevole al bisogno. Ne risulta un grande risparmio di corpi, poiché un solo fa gli uffici di molti; onde il medesimo cane fa la sentinella alla casa, difende l’armento, trova la lepre, abbatte il cinghiale. Per quanto nondimeno si possa dire a favore di questi cani, non saranno mai giustamente gran cani, né per ora la Sardegna dee riporsi fra le isole nominate per cani. Potrebbe però esserlo un dì, poiché dall’attenzione d’alcuni a cultivarli, ci nascono in Caglia-

ri cani di grande, e bella apparenza, che giungono a due piedi d’altezza, e si permutano per un bue; ma non sono comuni, e pochi se ne vede per il regno.

Più degna di memoria è la spezie per conto della sanità; il terribile morbo della rabbia è molto raro fra essa. La cosa

è tanto più singolare, quanto ognuno s’aspetterebbe l’opposto, dacché le cagioni di calore, e siccità, a che i medici attri-

buiscono più comunemente l’origine di infermità sì fatta, assai più regnano qui, che non altrove; s’aggiunga ancora il

numero de’ cani a senso mio assai grande, e maggiore, che io altrove non vedessi. Ciò non ostante in un luogo di forse

quattromila cani, in un soggiorno di oltre a otto anni, non intesi di cane sicuramente rabbioso, se non una sol volta, ed

allora solo si vide il caso di idrofobi. Forse a sì fatta sanità giova in Sardegna la cautela per ciò praticata di gittare via i

cani del primo parto, creduti più disposti alla rabbia; forse giova, che i cani generalmente sono di pel corto, e non alli-

gnano i lanuti, creduti anch’essi più soggetti a tal morbo;(33) ma certamente deve giovare l’assenza del lupo, da cui spes-

so la rabbia incomincia, e non è ne’ cani se non trasfusa.

note

(33)

Celio Aureliano nel terzo libro de’ morbi acuti [Celio Aureliano, De

morbis acutis et chronicis] racconta, come a suo tempo l’isola di Creta era

dalla rabbia de’ cani infestatissima. Creta era vicinissima alla Laconia, do-

ve i cani erano lanuti, come si manifesta dalla Storia degli animali d’Ari-

stotile al lib. VIII, cap. 28; e forse di questi cani lanuti fornendosi Creta,

ne avveniva che essa, comunque isola del Mediterraneo ugualmente che

la Sardegna, pur sul punto della rabbia canina ne fosse sì diversa.

 

A/S a/s

 


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